Rodi, il sorriso del Colosso – Andrea Guido Silvi | Recensione

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“I fedeli dell’unico Dio vedranno solo in lui ed in loro stessi il lume dell’intelletto e la vita d’anime degne: abbandoneranno la devozione ed il rispetto per ogni altra cosa in cui prima riconoscevano uno spirito, che sia di carne, legno o roccia, vedendovi solo mezzi per loro stessi e la celebrazione del loro Dio; lo ringrazieranno per i ricchi raccolti, per la fertilità del loro seme e ogni altra cosa, niente di più che un suo dono per loro. Divoreranno tutto e facendolo diranno che così onorano lui stesso. E ancora di più odieranno chi non abbraccerà la loro fede.

Presentazione

Ho da poco finito di leggere “Rodi – il sorriso del Colosso”, raccolta di racconti pubblicata da Italian Sword&Sorcery Books e scritta dall’autore nostrano Andrea Guido Silvi. Amante di Robert E. Howard, H.P. Lovecraft, Edgar Allan Poe, Emilio Salgari e Clark Ashton Smith, Andrea ha già partecipato alla stesura di altre antologie, ma questo è il suo primo lavoro autonomo. In linea generale la lettura dei vari testi si è rivelata un toccasana per il periodo intenso che sto affrontando, ma partiamo dal principio…

L’ambientazione

Andrea ci porta tredici racconti di matrice fantastica ambientati nella bella e proibita Rodi del 226 a.C. L’antologia fa parte del genere Fantasy Mediterraneo, un sottogenere del Fantasy che raccoglie nel suo abbraccio tutti quei libri che riprendono mitologia, pantheon, culture che millenni fa nacquero e fiorirono lungo le sponde del Mar Mediterraneo, aggiungendoci naturalmente l’elemento fantastico. Nella mia breve vita da lettore non mi era mai capitato di leggere un testo appartenente a questo specifico ramo, perciò si è trattato di una novità alquanto originale all’interno della mia esperienza letteraria.

Rodi ci viene presentata come una gemma dell’antichità, un centro di riferimento per i popoli del Mediterraneo, potente, ricca e invidiata da tutti. Ingegneria, alchimia e magia si fondono insieme per dar vita a soldati fatti di carne e bronzo, mura ciclopiche e macchine da guerra temibili e inarrestabili come alianti, ornitotteri e baliste a ripetizione. Su tutto questo svetta la figura possente del Colosso raffigurante il dio del Sole Elio-Apollo, la divinità di riferimento, idolatrata dalla maggior parte dei Rodioti. Ma l’apparenza spesso inganna, Rodi è un frutto che sta marcendo dall’interno, è corrotta, dominata da figure oscure, dispotiche e intolleranti, pronte a schiacciare gli oppositori e favorire uomini ambiziosi senza scrupolo o morale.

I racconti

I tredici racconti permettono al lettore di scoprire i segreti più intimi della città, dando risalto all’ambientazione suggestiva creata dalla penna dell’autore. Passo dopo passo ci vengono fornite delle tessere che alla fine dell’antologia ci permetteranno di avere una visione più chiara di ciò che realmente si cela dietro Rodi. Scopriremo come le divinità del pantheon greco sono in realtà entità cosmiche arrivate nei pianeti del nostro sistema solare da dimensioni antiche e lontane. Elio-Apollo non è altro che una creatura aliena che, mentre osserva la Terra dal Sole, si nutre e si rafforza attraverso la fede, le emozioni e i sacrifici dei suoi adoratori. I suoi servi e i suoi emissari sono demoni inviati nel mondo sotto sembianze umane per diffondere e imporre il suo culto. Ho apprezzato molto il riferimento e il tributo agli Antichi e alle ambientazioni Weird create da Lovecraft, nonché questa rivisitazione in chiave aliena delle divinità greco-romane.

Il tributo a Lovecraft però non è il solo, il racconto “Il sorriso del Colosso” mi ha ricordato le ambientazioni Sword and Sorcery tipiche di Robert Howard: un gruppo di ladri si infiltra in un tempio a caccia di tesori, ma viene sorpreso nel mentre dal Gran Sacerdote di Elio-Apollo, una figura molto simile agli stregoni e negromanti contro cui doveva combattere Conan, il Cimmero creato dalla mente geniale di Howard.

All’interno dell’antologie compariranno diverse figure che hanno caratterizzato la mitologia e storia classica, facendoci fare un “fantastico” balzo nel passato. Una figura ricorrente è il mago-filosofo Empedocle alla continua ricerca del segreto della vita eterna, da raggiungere anche con i più abominevoli ed abietti esperimenti. Insieme ai suoi seguaci, gli Empedoclei, abita e prospera nei sotterranei dei templi di Rodi. Questi cuniculi bui ed oscuri hanno richiamato alla mia memoria le letture di Emilio Salgari, in particolare il romanzo I misteri della jungla nera dove la setta sanguinaria dei Thug si nascondeva in luoghi molto simili.

Osserveremo poi una fugace comparsa di Eratostene ed Archimede di Siracusa, studiosi dell’antichità che non hanno bisogno di presentazioni, e di Elena di Troia, donna bellissima e desiderata al punto tale da muovere infiniti eserciti. Il genio ingegneristico e alchemico di Rodi viene giustificato dalla presenza di Ctesibio, fondatore della Scuola dei Meccanici Alessandrini. Un personaggio che avrà un ruolo determinante e che nei racconti è permeato da un’aura di mistero e magia è Memnone, il suo nome viene sussurrato con timore da tutti i Rodioti ma nessuno l’ha mai visto o incontrato.

Ho apprezzato molto la rivisitazione del mito di Celeo (all’interno del racconto Il Volo), ragazzo famoso nella tradizione greca per aver rubato il miele delle api di Zeus, il riferimento ai Telchini (all’interno del racconto Faccia da cane), le prime creature ad aver abitato Rodi, e la presenza delle Erinni, spiriti vendicativi che puniscono chi in vita ha commesso atti riprovevoli.

I racconti che ho apprezzato di più sono stati I Figli della Luna e Il Dio nel palazzo. Nel primo viene trattato il tema della persecuzione religiosa; Rodi è dominata dal culto di Elio-Apollo, il dio del Sole che si contrappone al culto di Ecate-Selene, dea della Luna. Gli adoratori del Sole mirano alla supremazia, chi non accetta il loro credo è costretto a nascondersi, ad essere perseguitato, torturato ed infine ucciso. Questo testo mi ha spinto a riflettere su quanto possa essere pericolosa una fede che si autoproclama unica e assoluta. Nel secondo racconto invece viene rivisitata la figura di Museo, figlio della titanide Selene e di Orfeo. Egli non concepisce, rifiuta e combatte la malvagità propria di Elio-Apollo e dei suoi seguaci. L’abbandono dei deboli e degli indifesi a discapito dei forti e potenti è un’aberrazione da abbattere ad ogni costo. Museo è un personaggio che incarna un’idea di giustizia, egli crede in un’ideale superiore ma allo stesso tempo è destinato alla tragedia. Anche in questo caso ho notato un omaggio alle storie di Clark Ashton Smith, autore di inizio ‘900 famoso per i suoi personaggi drammatici e romantici allo stesso tempo.

Alla fine di ogni racconto troviamo una nota dove, in poche righe, viene approfondito l’ambito mitologico o storico fornendo al lettore un contesto in cui inquadrare ciò che ha appena letto. Le note, inoltre, denotano quanto l’autore conosca il terreno su cui cammina e quanto sia stato bravo a fondere perfettamente l’elemento Weird e retrofuturistico alla storia e mitologia classica.

Conclusione

La lettura dei racconti è stata decisamente piacevole, lo stile è fluido e scorrevole, il ritmo dinamico e incalzante, la padronanza linguistica è molto buona, condita da un ottimo utilizzo di termini specifici riferiti agli usi e costumi dell’epoca classica. Trattandosi di racconti i personaggi, salvo alcuni come Memnone ed Empedocle, non hanno uno spessore emotivo e psicologico molto approfondito. Questo è un limite imposto dalla scelta stessa di scrivere un’antologia e onestamente non mi aspettavo nulla di meno o nulla di più, è tutto ben dosato e funzionale alla trama/storia dei singoli testi.

Questo libro mi ha davvero colpito, non solo perchè è gradevole da leggere, ben scritto e ben organizzato, ma anche perchè mi ha dato la possibilità di scoprire un nuovo sottogenere e mi ha ricordato alcuni autori a cui sono legato. Personalmente, credo ci sia spazio per altre storie ambientate in questo mondo retto da divinità aliene e spero vivamente che l’autore abbia qualcosa in mente. Mi sento di consigliare questa raccolta di racconti agli amanti dello Sword and Sorcery e del Weird, a coloro i quali apprezzano i riferimenti e le ambientazioni che si rifanno alla cultura classica e, più in generale, anche agli amanti della storia antica e della mitologia.

Alla prossima

Fabiano

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